13 giorni in Myanmar – Parte prima da Yangon a Monywa

Ho amato molto questa terra.

E’ una terra ancora antica, dove le persone vestono abiti tradizionali e le donne il thanaka, la polvere di saponaria per abbellire e proteggere il proprio viso.

Della Birmania ricordo la gentilezza dei suoi abitanti, sempre pronti al sorriso, mai insistenti. E’ impresso nei miei occhi lo scintillio della Shwadong Pagoda, la meraviglia dei templi di Pagan e la serena tranquillità del Lago Inle.

Mi ha colpito il buio e il silenzio: la sera l’illuminazione è scarsa, poca luce, poche insegne. Anche i mercatini, solitamente animati nel resto dell’Asia, sono illuminati da fioche lampadine. Si incontra pochissima gente e ancor meno macchine, non si sente praticamente alcun rumore, nemmeno quello ricorrente dei clacson.

Nelle campagne e sul Lago Inle l’atmosfera è magica. Nelle città, invece, è tutto un pò spettrale. Del resto, si sa che quel sapore d’altri tempi che tanto piace ai viaggiatori che ricercano unAsia antica e oramai sparita, è frutto di grandi problemi e di grandi contraddizioni che ancora ci sono in questa terra.

E allora spero che nel futuro di questa bella terra ci sia tanta luce.

Il nostro viaggio è durato dodici notti. Ecco l’itinerario: 1 notte a Yangon, 3 notti a Bagan, 1 notte a Monywa, 2 notti a Mandalay, 2 notti a Kalaw, 3 notti al Lago Inle ed 1 notte a Yangon.

Ed ecco come è andata:

GIORNO 1

Abbiamo organizzato il nostro viaggio con l’Agenzia birmana, Ainda Travel con la quale abbiamo convenuto l’itinerario, scelto e prenotato gli alberghi già prima della partenza. Abbiamo scelto la soluzione più comoda: auto con autista per tutto il viaggio.

giorno 01 - Yangoon 026Al nostro arrivo a Yangon il signor Ainda ci aspetta all’aeroporto per accompagnarci al Summit Parkview. L’hotel è un pò “sovietico” nella struttura ma molto vicino alla Shwedagon Pagoda. La Pagoda in realtà è l’unica attrattiva della città ed averla a portata di mano, tenuto conto del poco tempo a disposizione è una buona cosa.

Il tempo è orribile. Diluvia (non è una sorpresa), ma è fresco, sì e no 20°. Temperatura atipica per il sud est asiatico.

Abbiamo solo mezza giornata a disposizione e dobbiamo farla fruttare. Questo il programma: Yangon Centro (per niente affascinante nonostante gli edifici coloniali malconci) e poi, verso il tramonto, la Shwedagon Pagoda. Il tempio è splendido e maestoso, certamente uno dei più belli del Sud Est asiatico.

La sera ceniamo in un ristorante cinese vicino all’hotel. Ci attende la sveglia alle 4:00 ed il volo per Bagan.

GIORNO 2

Arriviamo a Bagan di buon mattino. Il Thande hotel è molto carino e si affaccia sulla riva del fiume: un buon posto per riposare dalle fatiche delle visite dei templi.

giorno 02 - Bagan 090Per la visita ci muoviamo in macchina. Molti affittano carrozzine a cavallo, o biciclette.

Il primo tempio che visitiamo è una grande piramide a gradoni utile per avere una visione generale della bellissima piana costellata di templi a perdita d’occhio. Un luogo suggestivo e meraviglioso, davvero unico.

Dopo il primo sguardo d’insieme ci buttiamo a capofitto nella visita. Bagan è il sito turistico per eccellenza in Birmania ma, nonostante il buon numero di turisti, non c’è mai ressa nei siti.

giorno 02 - Bagan 112Entriamo nel famoso Ananda Pahto, visitiamo la Shwezigon Pagoda tutta dorata e molti altri.

La giornata si conclude dove è iniziata: sulla cima del primo tempio per godere del tramonto sulla piana di Bagan.

Cena in hotel e a letto molto presto.

GIORNO 3

In mattinata ci rechiamo a Nyaung U. Sulla strada ci fermiamo a Salay per la visita all’antico Monastero, oggi museo, tutto in legno. Davvero splendido.

Poi eccoci al mercato di Nyaung U con i colori e profumi d’Asia.

Fatto qualche acquisto, proseguiamo per il Mount Popa, un piccolo tempio inerpicato su una montagna. L’esperienza, più che la visita in sé, è rappresentata dalla salita infinita verso la vetta.

Molti i fedeli, molte le bancherelle che vendono articoli sacri o offerte da portare al tempio, molte anche le scimmie impertinenti che accompagnano la salita e che accorrono al cibo lanciato dai locali. Alcune sembrano sin aggressive e sicuramente … poco pulite. La salita, a piedi scalzi è tutt’altro che confortevole.

La sera torniamo in albergo e ceniamo sul bordo del fiume con il consueto spettacolo di marionette e poi a letto presto. Non ci sono molte alternative.

GIORNO 4

Oggi ultimo giorno a Bagan. Si prosegue con la visita dei templi. A sera … cena nel villaggio dopo una passeggiata di 20 minuti. Tocchiamo con mano ciò che le guide chiamano Birmania rurale: anni luce lontana dalla vicina Thailandia. In giro non c’è anima viva, pochi i locali aperti e scarsamente illuminati.

Scegliamo un locale che reca l’insegna “be kind with animals”, vegetariano. Mangiamo molto bene e i proprietari sono gentili.

A fine cena piccola sorpresa. Nessun mezzo a disposizione. Si torna a piedi, buio pesto. Anche questa è Birmania. Consiglio: se volete evitare la passeggiata al buio, vi conviene concordare andata e ritorno con uno dei guidatori di carrozzella. Questo almeno prima che dormano.

GIORNO 5

Lasciamo Bagan in direzione Monywa. Lungo la strada ci fermiamo a Phoewin Taung Caves, una serie di templi scavati nelle rocce, con statue di Budda e soffitti finemente decorati. Una vera sorpresa in un luogo lontano da tutto. Siamo soli nel sito ed una signora del luogo per alcuni spiccioli ci fa da guida in questo dedalo di grotte, davvero bello.

Nel pomeriggio raggiungiamo a Monywa, sosta tecnica sul lungo tragitto che porta a Mandalay.

La città non ha molto da offrire, anche se la passeggiata nel mercato locale è molto piacevole.

giorno 05 - Moniwa 039Il nostro albergo, il Win Unity Resort si trova in riva al lago: bel tramonto.

Non ci fermiamo per cena, il ristorante è occupato da una convention di “alti papaveri”. Nelle aree comuni sono dispiegati militari con mitra spianati e bodyguards, insomma non un bel vedere.

Ceniamo in un ristorante poco distante, a detta delle guide, il migliore della città. E’ proprio in mezzo al lago e lo si raggiunge attraversando un ponte di legno. Ci sono un pò di insetti, ma nel complesso è un luogo piacevole. Il nome: Pleasant Island.

/ … continua

7 risposte a "13 giorni in Myanmar – Parte prima da Yangon a Monywa"

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      1. gentile Paola, ti ringrazio per la pronta risposta. Scriveremo al nuovo indirizzo. Il telefono che si trova in rete non suona proprio, quindi speriamo con la posta elettronica.
        Perché dici “fortune alterne”: non sono affidabili in quanto a feedback?

        saluti

        roberto

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      2. cara Paola,

        molte grazie: in effetti è passato un po’ di tempo ma alla fine Ainda ha risposto all’indirizzo che mi hai dato. Si sta costruendo una casa e quindi era molto impegnato.

        saluti

        roberto

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