Viaggio in Nepal: verso Kathmandu

Il nostro viaggio in Nepal inizia a Boudha, sobborgo di Kathmandu e margine occidentale della sua valle.

Se, come spesso accade durante la visita in Nepal, ci si trova a transitare da Kathmandu due o più volte, è una buona idea soggiornare in diverse zone della città, in modo da poter esplorare con calma quell’area muovendosi a piedi. E’ vero, l’aria è terrificante e lo smog e la polvere ti entrano nei polmoni, però almeno non si è costretti a rimanere imbottigliati in un traffico con pochi eguali nel mondo. Noi all’arrivo riusciamo ad evitare il traffico, visto che atterriamo all’una di notte.

Kathmandu – Vista da Kopan

Appena toccata la terra nepalese ci avviamo a completare le procedure di rilascio del visto temporaneo. È possibile registrarsi on line prima di partire e poi pagare la tassa all’arrivo (30 US$ per un visto della durata di 15 giorni – Agosto 2019). Nonostante i nostri timori, le procedure sono più rapide del previsto e in un’oretta siamo fuori dal terminal dove ci attende il driver dell’albergo. Vista la tarda ora abbiamo preferito andare sul sicuro. In ogni caso non ci è sembrato vi fossero difficoltà a reperire un taxi. Il viaggio verso il nostro albergo non dura nemmeno un quarto d’ora. Il bello di arrivare la notte è che te ne vai subito a dormire e il mattino dopo sei fresco e pronto a partire.

Iniziamo con la visita al Pashupatinath. Si tratta di un luogo molto particolare e affascinante, un luogo dove la vita incontra la morte e viceversa. All’ingresso del complesso si trova il grande tempio cui però i non hindu non possono accedere. Ci accontentiamo di osservarlo dall’esterno. Veniamo accalappiati da una guida che non abbiamo il coraggio di scansare. Alla fine del tour tenterà di estorcerci un bel pò di denaro, che ovviamente le daremo in misura ridotta, lasciandoci un po’ di amaro in bocca. Dobbiamo però ammettere che ci ha condotto in alcuni punti del sito che consentono una buona visuale del tempio e che da soli forse non avremmo notato incluso lo scorcio sull’enorme toro Nandi che impera nell’area proibita. Superato il tempio, sulle rive del fangoso Bagmati, ci sono i ghat con le pire per la cremazione dei cadaveri. È qui che le famiglie più ricche vengono a dare l’estremo saluto ai propri cari mentre i meno abbienti vengono cremati in un’area comune.

In questo luogo, invece, si consumano riti antichi. Le famiglie in corteo accompagnano i loro cari coperti in un sudario ocra o arancione sulla riva del fiume dove vengono lavati, qui le donne si lasciano andare a lamenti tanto più forti quanto è più alta la casta. Dopodiché i defunti vengono posti sulla pira ricoperti di rami e fogliame. Il fuoco brucerà per circa un’ora e mezza. Le ceneri verranno raccolte in un’urna. Si tratta di una scena che colpisce il cuore e l’anima, ma non è affatto raccapricciante. Si assiste al ciclo della vita.

Da un lato il tempio, con le persone in preghiera nei loro abiti dai colori sgargianti, poi l’hospice dove le persone vengono a trascorrere i propri ultimi giorni, infine il fuoco che tutto purifica e il ritorno alla terra. Intorno, persone che partecipano ai riti, turisti composti, ma anche coppie sedute sulle panchine, bambini che giocano, bramini che leggono le mani. Vita e morte.

Kathmandu – Monastero di Kopan

Da Pashupatinat con un taxi ci spostiamo al Monastero di Kopan, sulle colline di Bouhda. È luogo tranquillo con un bel tempio principale e qualche tempietto minore e una collinetta piena di fiori da cui si gode una bella vista della città sottostante. Non so se è perché siamo intorno all’ora di pranzo, ma in giro a parte qualche sparuto monaco, non c’è nessuno. È un luogo tranquillo e piacevole, che val la pena visitare pur non essendo certo una meta imperdibile.

Kathmandu – Bodhnat Stupa

Non si può, invece, lasciare il Nepal senza visitare il Bodhnath Stupa. Lo lasciamo come ultima tappa della giornata poiché ci suggeriscono di visitarlo verso il tramonto quanto i fedeli si radunano per la puja e compiono i loro giri intorno allo stupa pregando. Lo Stupa è enorme, monumentale e bellissimo nel suo bianco abbacinante. La cosa che però più colpisce sono gli occhi del Buddha su quattro lati della sommità, tratteggiati in modo semplice: sembrano fissarti intensamente in ogni luogo della piazza ti trovi. Intorno allo Stupa si sviluppa una piazza circolare con la sua varia umanità in preghiera, monaci, poveri seduti in attesa di una moneta o di un po’ di riso. Questa zona è abitata prevalentemente da tibetani e molti indossano gli abiti tradizionali. È un luogo magico e pieno di fascino che a fatica ci si lascia alle spalle.

In serata, a conclusione di questa magnifica giornata, ci aspetta un’ottima cena. Il primo giorno in Nepal coincide con il mio compleanno e, quindi, festeggiamo. Abbiamo prenotato una cena al ristorante Krishnapan presso il Dwarika hotel. Il ristorante offre un menù preparato ad’hoc per i commensali cui infatti viene consegnato un menù personalizzato con il proprio nome. Cibo assolutamente nepalese, di altissima qualità, servito in un ambiente molto bello e romantico; esattamente quello che stavamo cercando. La spesa è stata adeguata al luogo (tantissimo per la media nepalese, ma nella norma per noi): 50€.

Kathmandu – Viaggintempo

La nostra prima giornata volge al termine, ci attende ora Bhaktapur.

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2 risposte a "Viaggio in Nepal: verso Kathmandu"

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