13 giorni in Myanmar – parte seconda da Mandalay a Yangon

GIORNO 6

Partenza per Mandalay. Lungo la strada facciamo alcune soste.

La prima al tempio di Thamboddhay, defnito Disneyland buddista dalla Lonely Planet.

In effetti, il tempio è molto colorato e variopinto, anche se Disneyland almeno dal punto del divertimento è una definizione un pò azzardata. La visita occupa giusto un’oretta ed è particolarmente scenografica dal il profilo fotografico.

giorno 06 - Moniwa 072L’altra sosta corrisponde al Boddhi Tataung, una delle più alte statue del Buddha: al suo interno c’è un palazzo di molti piani. Dire che il sito è imperdibile è un pò troppo, ma vale la pena fare una sosta. Visitiamo anche Sagaing hill, un altro tempio abbarbicato sulla collina, dove la cosa più piacevole è proprio il panorama che si gode dall’alto.

In serata, arriviamo a Mandalay. L’albergo prescelto è il Mandalay City in centro città. E’ un 4 stelle che ha visto momenti migliori. E’ comunque pulito e con i comfort necessari.

La sera ci incamminiamo per le vie del centro, convinti di trovare una pò di locali. Invece il nulla. Poche persone per strada. Facciamo quattro passi e ci imbattiamo nel V bar. Entriamo ed eccoci catapultati negli anni 70. A suo modo, il locale è carino e dopo cena, in branda.

GIORNO 7

Oggi giornata molto intensa con la visita delle città storiche, si comincia da Inwa, che raggiungiamo a bordo di una carrozzella, qui usa così!

giorno 7 04b - Mingun 036Visitiamo anche il Golden Palace, sempre vicino a Mandalay, ed una fabbrica di foglie d’oro, quelle che i pellegrini acquistano come offerta votiva al Buddha. Un pò la solita trappola per turisti, ma nel complesso interessante.

In tarda mattinata, ci rechiamo a Mingun. Si raggiunge in barca, navigando sul fiume Irawaddy. Ci sono molte barche al Jetty. Il fiume è in secca e per raggiungerle occorre camminare su improbabili pontili posticci di canne di bambù. Soffro di vertigini… e non dico altro.

Una volta saliti, il tragitto è piacevole e il panorama bello, peccato che verso metà percorso inizi a piovere.

A Mingun ci sono guide che attendono i turisti senza lasciare scampo. Alla fine la guida ti porta un pò in giro, offre qualche spiegazione guadagnandosi la mancia di cui, con tutta probabilità, ha davvero bisogno.

giorno 7 04 - Mandalay 050Ritorniamo e prima che il sole tramonti ci rechiamo al famoso e fotografatissimo U Bein Bridge a Amarapura. Per fotografarlo al meglio, affittiamo una barchetta che ci porta in mezzo all’Irawaddy. Da quella prospettiva attendiamo che il sole tramonti, osservando l’incessante passaggio di persone.

Torniamo in albergo soddisfatti per la bella giornata. La sera ceniamo da Mann, ristorante spartano che ha come unica attrattiva quella di essere a due passi dall’albergo.

GIORNO 8

Un breve passaggio al Palazzo Reale di Mandalay e poi in partenza per Kalaw. La strada non è lunga, ma come spesso capita a queste latitudini, occorrono un bel pò di ore prima di giungere a destinazione.

giorno 8 04 - Mandalay 101Alloggiamo all’Amara Mountain Resort, davvero molto carino, una serie di cottages in puro stile inglese immersi in un bel giardino tropicale lontano dal villaggio. Anche gli arredi sanno di vecchia Inghilterra, con mobili in legno e grandi camini.

Nel pomeriggio non abbiamo tempo che per una passeggiata al villaggio, tipico paesino birmano con un grande e vivace mercato.

Ceniamo in hotel. La scelta di ristoranti non è particolarmente varia e non ci sono mezzi di trasporto disponibili per il ritorno in albergo.

GIORNO 9

La giornata odierna è dedicata al trekking, il nostro autista ci ha messo in contatto con una guida locale che ci porterà a fare una passeggiata di una intera giornata sulle alture circostanti.

giorno 9 05b - Trek 008Il percorso è molto bello, immerso nella campagna, tra colture e piantagioni. Raggiungiamo anche un villaggio dove ci accoglie la tribù in abiti tradizionali. Sono tutti piuttosto curiosi nei nostri confronti e appaiono genuinamente interessati. Chiedono di essere fotografati e sorridono felici quando gli facciamo vedere le foto sul visore. Ci fanno anche visitare il villaggio, dove è in corso una festa.

Proseguiamo la nostra passeggiata tra le colline. Ci fermiamo per il pranzo e inizia a piovere copiosamente.

Quando riprendiamo il cammino, fortunatamente la pioggia si placa, ma le strade sono diventate un impraticabile fiume di fango e le nostre normali scarpe da ginnastica non sono affatto adatte, inutile dire che il rientro sarà un pò roccambolesco e le scarpe finiranno in pattumiera.

Comunque, una bellissima esperienza. Cena in hotel e poi a nanna.

GIORNO 10

Oggi ci dirigiamo verso l’ultima meta del nostro viaggio, il lago Inle.

Prima sostiamo a Pindaya dove visitiamo le famose grotte. All’interno una infinità di Buddha di varie fogge e dimensioni.

Proseguiamo il viaggio e arriviamo a Nyaung Shwe sulla riva del lago, li ci imbarchiamo per raggiungere il nostro hotel sul lago, l’Inle Resort.

La nostra palafitta è molto grande ed elegante, proprio sul lago con una vista fantastica.

GIORNO 11 e 12

giorno 11 06 - LakeInle 162Per due giorni scivoliamo con le piccole imbarcazioni tipiche di questo lago per ammirare le sue coste e i suoi abitanti. È un luogo magico. Il tempo sembra essersi fermato, la vita si svolge con ritmi lenti e antichi.

Le popolazioni vivono in villaggi di palafitte, coltivano i loro orti flottanti, pescano nel modo tipico e unico di queste zone, spingendo il remo con il piede per avere le mani libere e lanciare le reti.

I villaggi più grossi organizzano dei mercati e noi ne visitiamo uno, piuttosto grande e variopinto dove i contadini della zona, molti di etnia Palaung e Shan portano le loro merci.

Visitiamo un paio di monasteri. Navighiamo lenti tra i bellissimi orti galleggianti, dove i locali coltivano ogni genere di verdura. E’ incredibile pensare che sotto vi sia solo acqua.

GIORNO 13

giorno 11 06 - LakeInle 229La mattina di buon ora riprendiamo la barca veloce per rientrare a Nyaung Shwe, che dopo la pace e il silenzio di questi giorni sembra perfino caotica.

Un’auto ci aspetta per portarci all’aeroporto di Heho dove ci imbarchiamo per Yangoon. All’arrivo ci attende il nostro fido autista che ci porta in albergo. Questa volta abbiamo scelto il Gorvenor’s Residence, antica residenza del Governatore inglese, trasformata in hotel di lusso. E’ un luogo di gran fascino, certo non è economico, ma una notte qui vale ogni centesimo speso.

A Yangon non resta che visitare lo Scott market con le sue numerose bancarelle di gioielli e pietre preziose. Per cena siamo ospiti a casa di Ainda, che è così gentile da aprirci la sua casa ed offrirci la cena.

E così giungiamo alla fine del nostro viaggio.

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