Quattro Giorni nel Luberon

Avvicinandosi la primavera e la stagione dei “ponti” ecco un bell’itinerario di tre/quattro giorni in quel angolo pieno di fascino della Provenza che è il Luberon.

Lo scorso anno proprio di questi tempi avevo letto un libro che mi era piaciuto molto “La Lista di Lisette” di Susan Vreeland. E’ la storia di una giovane sposa parigina che nel 1937 segue il marito in un piccolo paese del Luberon, Roussillon. Qui si trova ad assistere un vecchio zio che possiede alcuni quadri di pittori pressoché sconosciuti, Picasso, Chagall e Cezanne. La giovane rimpiange la vita di città, ma allo scoppio la guerra dopo essere restata vedova, decide di rimanere in questi luoghi assolati per difendere i quadri dalla furia iconoclasta nazisti. Senza raccontare la fine della storia, voglio solo sottolineare la capacità dell’autrice di far sentire il lettore proprio lì, tra le colline color ocra di Roussillon.

Alla prima occasione possibile (il ponte del 2 giugno) sono partita alla scoperta di questa regione, costellata di piccoli villaggi arroccati caratteristici e pieni di fascino.

Qui ci sono le colline d’ocra che hanno ispirato Cezanne, i campi di lavanda (anche se all’inizio di giugno non sono ancora fioriti) e distese mai viste di ciliegi.

Ecco il mio itinerario.

Dal Nord Italia ci si può andare in auto con un tragitto di sei/sette ore. Il confine può essere attraversato a Ventimiglia o al traforo del Frejus, sicuramente molto meno trafficato se si scelgono periodi di ponti o vacanze.

Campo base, stabilito a St. Saturnine Les Apt, piccolo borgo appoggiato alla montagna e sovrastato dalle rovine del castello.

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Primo giorno. Arrivo a Iles sur la Sorgue, che pur essendo un pò “fuori” rispetto al Luberon (è vicino ad Avignone), merita comunque la deviazione. E’ una piacevolissima cittadina percorsa da canali che si alternano tra antiche ruote idrauliche e placidi germani reali. Si respira l’aria della Provenza più vera, con le sue casette affacciate sull’acqua ed i negozietti di antiquariato. Dopo un pranzo a base di crepes salate ed una passeggiata ritorniamo sui nostri passi per raggiungere la “base”.

A St. Saturnine Les Apt alloggiamo in un grazioso b&b, “Le Domaine St. Jean”, antico casale convertito ad alloggio per turisti, immerso nella natura tra vigne, ulivi e ciliegi stracarichi di frutti. La sera ceniamo qui. Non c’è un vero e proprio ristorante, ma la proprietaria ogni tanto cucina per gli ospiti.

Secondo giorno. Inizia l’esplorazione del Petit Luberon.

Raggiungiamo Roussilion. Il villaggio arroccato è bellissimo e deve la sua fama agli estesi giacimenti d’ocra che lo circondano. Tutto è ocra, persino le case immerse nel paesaggio. Molti i turisti che sovrastano i silenzi e la quiete di Lisette, ma il borgo conserva la sua atmosfera senza tempo. Non è possibile non visitare le cave d’ocra. Dai margini del paese si diramano sentieri che percorrono veri e propri canyon rossi. L’ingresso è a pagamento e gli itinerari consigliati durano dai 30 ai 60 minuti. I percorsi sono molto semplici: nessun problema per le famiglie con bambini e quattrozampe.

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Da Russilion ci rechiamo a Gordes, distante una quindicina di chilometri. Gordes è uno splendido villaggio arroccato sullo sperone di una roccia. D’obbligo la sosta panoramica per goderne la vista di insieme. E’ un piccolo borgo medievale, con le case in pietra ed un castelletto sulla piazza centrale. Qui ed a Bonnieux è stato girato il film di Ridley Scott “Un’ottima annata” con Russel Crowe (dove il protagonista, beato lui, lascia il lavoro per  coltivare le viti in Provenza!). Gordes è chiamata il “balcone della Provenza” per la posizione favorevole e le viste eccezionali.

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Poco distante da Gordes c’è la Abbazia di Senaque, quella circondata da campi di lavanda, praticamente la cartolina della Provenza. All’inizio di giugno la lavanda non era ancora del tutto fiorita, però il luogo è ugualmente bello.

Con questo avremmo finito il programma della giornata, ma siccome siamo due anime curiose, decidiamo di cenare ad Avignone. Lungo la strada facciamo una sosta a Tarascone. La città non è niente di che, ma il suo castello medievale posto sulle rive del Rodano è uno dei più belli di Francia. Oramai è quasi sera e non possiamo entrare, ma la maestosità delle sue mura e la perfetta conservazione meritano lo sguardo rapido che gli dedichiamo.

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Concludiamo la nostra giornata ad Avignone. Parcheggiamo vicino allo scenografico ponte di St. Benezet, o meglio a quello che ne rimane dopo una piena del Rodano. Due passi nella città vecchia e cena in un ristorante qualsiasi nella bellissima piazza dove sorge l’imponente Palazzo dei Papi. Noi Avignone l’avevamo già visitata in passato, per questo dedichiamo giusto il tempo di una passeggiata serale anche se in realtà la città merita ben più di questo.

Terzo giorno. Si prosegue con la visita dei villaggi arroccati. Partiamo da Lourmarin, minuscolo borgo ai piedi del castello (visitabile). Il villaggio è rappresentato giusto da tre viuzze, piene di negozietti e localini, angoli tipici ed un piccolo.

Proseguiamo per Bonnieux. E’ un borgo grazioso, forse meno particolare degli altri. Certo due passi tra le sue caratteristiche vie non disturbano affatto.

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Tappa successiva Lacoste. Anche questo piccolo villaggio medievale si arrampica sulla colline con le sue strade strette in pietra che conducono alle rovine del castello che fu del Marchese de Sade.

L’ultima tappa è Oppede Le Vieux. Di fatto è una città fantasma, un villaggio abbandonato nonostante sia in piena ristrutturazione. Per oggi la visita termina qui. Siamo in vacanza ed un paio d’ore in piscina ci vogliono. In serata un’ottima cena in un ristorante che mi sento di consigliare “La Fontaine” a Villars en Luberon.

Quarto giorno. Breve sosta nella vicina Apt, centro principale di questa zona, con vocazione agricola, il nucleo antico e la bella cattedrale di Saint Anne. Un luogo carino.

L’ultima sosta prima di entrare in autostrada è Cavaillon, la capitale dei meloni, i più dolci di Francia. E’ una piacevole cittadina con la bella chiesa romanica ed un arco romano. Chiama una breve sosta e, perché no, una spesa di prodotti locali.

Eccoci sulla via di casa dopo un viaggio di soli 4 giorni. Abbiamo visto tantissimo, in una zona molto bella dovo splende quasi sempre il sole.

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2 risposte a "Quattro Giorni nel Luberon"

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