Bielorussia: il viaggio 

Arriviamo a Minsk e subito ci accoglie il clima da Oltrecortina, con una coda infinita al controllo passaporti. 

Datati anche i pulmini che abbiamo noleggiato per raggiungere la nostra destinazione finale: Dribin, la più piccola provincia bielorussa. Qui l’associazione a cui appartengo ha deciso di finalizzare i progetti di aiuto a queste popolazioni.

Siamo  vicini a Chernobyl e ancora gli effetti di quel lontano avvenimento si fanno sentire sulla popolazione.

Peraltro, in queste zone non c’è nulla: poco lavoro e poche prospettive e la gente è piuttosto povera.

Il primo giorno lo spendiamo nei villaggi di Pudovnia e Bielaya dove vivono alcuni dei bambini che abbiamo ospitato.

Visitiamo le loro scuole, parte delle quali abbiamo contribuito a costruire e un ex priut, un orfanotrofio convertito a casa -famiglia.

Nella  scuola di Pudovnia ci viene anche offerto il pranzo, un’occasione per provare il tipico bortsch fatto in casa (una zuppa di barbabietola con panna acida), polpette che mi dicono essere buone (io da vegetariana non le assaggio) e puré di patate.

Nella scuola di Bielaya, invece, ci viene offerta la merenda a base di the bollente e un’ottima dolce a base di ricotta con salsa di mirtilli.

Ne rientrare a Dribin viviamo anche l’emozione di essere fermati dalla polizia e di essere multati.

La sera ci aspetta una cena nell’unico ristorante della città (Ristorante Dribin:  prezzo medio quattro euro) e un buon riposo nell’unico hotel della  città ( Hotel Dribin al costo di sei euro a testa … e ho detto tutto!).

#cercounhastagperviaggiare 

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: