La valle di Kathmandu non è solo la bellezza delle sue città reali, ma anche la pace delle sue aree rurali con antichi villaggi antichi, campi coltivati, verdi risaie, splendidi terrazzamenti su cui incombono le alte vette dell’Himalaya.





Abbiamo organizzato una escursione di una giornata verso le aree collinari ai margini della valle muovendoci con un taxi. Abbiamo lasciato Bakhtapur alle 9.00 di mattina e ci siamo diretti a Dhulikel, a circa 1800 m di altitudine, un’ora e mezza di strada. In realtà Dhulikel dista solamente 40km da Bhaktapur, ma il traffico e le condizioni delle strade fanno sì che i tempi dei tragitti siano sempre piuttosto lunghi. Dhulikel è una cittadina ricca di hotel e strutture ricettiva. Da qui si possono vedere i picchi innevati dell’Himalaya e tanti turisti vengono qui proprio con questo scopo. Ai margini della città si trova una collina alla cui sommità c’è il tempio della dea Kali e una bella vista sulle montagne circostanti.


Una ripida scalinata cui si accede pagando un biglietto conduce al tempio. A metà percorso si incontra un altro Tempio con una grande statua dorata del Buhdda posto su un pianale con una bella vista sulla valle sottostante. Proseguendo verso la cima si aggiunge il tempio della dea Kalì, in vero è una struttura piuttosto malmessa e perfino bruttina. Quello che ci porta al Tempio, in realtà, è l’intima speranza di vedere le montagne nonostante la nebbia della stagione estiva delle piogge. Riusciamo a scorgere solo una vetta che riesce a “bucare” le nuvole … che poca cosa ma siamo contenti così, per il momento.


Da Dhulikel ci spostiamo con il nostro minivan al Monastero di Namobuddha, uno dei siti religiosi più importanti del Nepal assieme al Boudha Stupa ed allo Swayambhunath Stupa entrambi a Kathmandu. Il Monastero si trova su un alto crinale, un luogo tranquillo, silenzioso dove l’aria è pulita e fresca. Un luogo di meditazione e di preghiera che accoglie i pellegrini, ma anche i viaggiatori che vogliono unirsi ai monaci nelle loro preghiere o anche solo per condividere il pranzo. Namobhudda rappresenta una tappa nel circuito di trekking che da Dhulikel arriva direttamente a Katmandu.
Ovviamente servono 4-5 giorni per completare il giro. Noi ci siamo accontentati di percorrere il tratto che dal Monastero conduce al villaggio di Panauti, circa 8 kilometri che si percorrono in 3-4 ore.



La prima parte della passeggiata è molto bella poiché si percorrere un sentiero nel bosco nel mezzo della natura rigogliosa. Il secondo tratto è un pò meno affascinante. Ci si trova a percorrere una strada asfaltata, anche che se i paesaggi sono comunque molto belli: si incrociano piccoli villaggi e soprattutto bellissime risaie, terrazzamenti, campi coltivati, dove le contadine si dedicano alle attività agricole e trasportano sul capo ogni genere di bene. Nei campi così come nei cantieri e più in generale in tutte le attività che comportano fatica fisica sono impegnate quasi esclusivamente donne. Ovunque, si vedono donne al lavoro, anche in età avanzata, che trasportano su terreni spesso sconnessi e senza calzature adeguate i tradizionali cesti di bambù pieni di materiali vari, pietre, mattoni reggendo la cinghia con la testa. Vedendo come camminano curve sotto il peso di queste ceste non oso pensare alle condizioni della loro schiena. Vedendo come come lavorano rispetto agli uomini dà un’idea di quella che è la condizione femminile in questo paese ancora fortemente patriarcale.

Dopo una camminata di poco meno di quattro ore raggiungiamo Panauti, un villaggio bellissimo e che vale la pena assolutamente di visitare. Per raggiungere Panauti dalla strada principale, si può attraversare un piccolo ponte sospeso. Il villaggio sorge alla confluenza sacra dei fiumi Roshi Khola e Pungamati Khola.



Qui sorge anche il tempio indù di Krishna Narayan dedicato a Vishnu. Molti sono i pellegrini che si fermano a pregare non prima di aver effettuato le abluzioni nel punto in cui i due fiumi si uniscono. Il colore dell’acqua non invoglia molto, ma la fede fa superare ogni difficoltà.



Il tempio più importante del villaggio si trova a breve distanza dal fiume ed è l’Indreshwar. Si trova all’interno di un cortile ornato da antiche statue. E’ un edificio in stile newari, sormontato da un tetto a pagoda a tre livelli, con splendide decorazioni in legno intagliato sulle finestre, sulle porte e sulle travi del tetto. C’è anche un piccolo museo di arte sacra molto interessante. L’ingresso al sito costa 300 rupie.
La visita ai monumenti è d’obbligo, ma Panauti è bella per l’atmosfera che vi regna. E’ bello passeggiare tra le vie acciottolate dove si affacciano case sono molto carine con piccoli balconi in legno e le finestre decorate. Non c’è traffico e la vita scorre tranquilla ed ha un sapore antico, un luogo da non perdere.
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