Viaggio in Nepal: Pokhara

Ci lasciamo alle spalle la valle di Kathmandu e da Bakhtapur partiamo alla volta di Pokhara. Abbiamo noleggiato un van, il costo non è proibitivo, sono 100$. I bus turistici costano all’incirca 25$ per persona. Per il doppio optiamo per una soluzione più comoda, tenuto conto che il tragitto sarà lungo, almeno così dicono tutte le guide e i blog. Solo 250 kilometri ma di strada terribile, così tutti dicono e così in effetti è.

In realtà dopo aver letto così tante notizie terrificanti sulle condizioni della strada, siamo stati piacevolmente sorpresi da quelle che abbiamo trovato, certo nulla a che vedere con le strade europee, ma meno precarie di come avevo immaginato. Quello che invece sconvolge è il traffico intenso, soprattutto nei pressi della capitale. Proprio vicino a Kathmandu la strada scende a valle per poi risalire. Lungo i tornati si formano code impressionanti di mezzi pesanti, automobili, motocicli e tutti cercano di superare creando ingorghi inverosimili.

Dopo quattro ore di viaggio, una sosta in un ristorante, meta praticamente di tutti i turisti in viaggio sulla strada. Ci accoglie un cartello che dichiara di essere a 80 km dal luogo di partenza (dopo 4 ore!). La notizia ci prostra. Ma del resto non si può fare altro che proseguire.

Più ci si allontana dalla capitale, più il traffico dirada. Quindi il viaggio prosegue sempre lentamente ma almeno senza ingorghi, salvo quando 2 camion si incontrano bloccando la carreggiata. Gli autisti sono veramente spericolati, sorpassano in continuazione incuranti delle curve cieche, dei motocicli e dei pedoni e non è raro vedere incidenti o camion ribaltati.

Man mano che ci allontaniamo da Katmandu il paesaggio diviene meno aspro e ci addentriamo in una rigogliosa vallata. La strada costeggia il fiume Trisuli con un susseguirsi di risaie, piccoli villaggi cui si accede da ponti sospesi. La capitale lascia progressivamente spazio a una rigogliosa vallata.

Sostiamo qualche minuto in una baracca per comprare qualcosa da mangiare. Attraversiamo piccoli villaggi costeggiando costantemente il fiume e il panorama è davvero bello. Avvicinandosi a Pokhara il Trisuli  diventa più impetuoso e ci sono molti resort che propongono attività adrenaliniche, dal rafting al jumping.

Lungo la strada c’è anche qualche sito interessante come il tempio di Manakamana, cui si accede con una cabinovia. Il nostro autista ci chiede se desideriamo vederla ma il viaggio sta diventando veramente lungo e il nostro piccolo van non è così comodo. Siamo stanchi, magari ci fermeremo al ritorno. Finalmente dopo nove ore di viaggio, arriviamo a Pokhara. Manca poco all’imbrunire.

Consapevoli della fatica che avrebbe comportato il tragitto, avevamo scelto un bell’albergo, il Temple Tree Resort, sicuramente tra i più belli di Pokhara, con un bel giardino e una bella piscina, in cui non vediamo  l’ora di immergerci. … però, inizia a piovere.

La sera sempre sotto il diluvio cerchiamo un paio di posti per cenare, selezionati su TripAdvisor, ma complice buio e pioggia e forse la stanchezza, non li troviamo. Optiamo per un ristorante bello ma … senza  accorgercene italiano. Bagnati e stanchi ci fermiamo ordinando una pizza, molto buona.

Torniamo in albergo. Il giorno dopo, il temporale lascia spazio al cielo limpido. La giornata è ideale per una rilassante passeggiata avendo come meta le cascate di Devi.

Partiamo dal centro di Pokhara dove c’è un bel giardino con un tempio, oggi deve essere giornata di preghiera perché è gremito di gente, pellegrini, venditori ambulanti e anche mendicanti in una girandola di colori e profumi.

Da li iniziamo a seguire le indicazioni della guida e per una parte seguiamo il lago, poi imbocchiamo una serie di vie polverose e trafficate, nella sostanza ci perdiamo, fino a che decidiamo di prendere un pullman per fare rientro. Per fortuna, ci accorgiamo che proprio nel crocevia più trafficato dove ci sono taxi e bus, tra vari caseggiati, c’è anche, nascosto, l’ingresso alle cascate. Ecco… noi ci si aspettava qualche cosa di più “bucolico”.

Il biglietto costa solo 30 rupie (circa 0.30€). Nelle vicinanze dell’ingresso si sviluppa un cortile circondato da negozi turistici di artigianato locale e tibetano. Entriamo nel piccolo parco dove possiamo osservare l’impetuoso torrente Pardi Khola, che forma le altrettanto turbinose Cascate di Devi che vanno inabissandosi sotto terra tra nuvole di vapore. L’area delle cascate è transennata da alte recinzioni che impediscono di godere appieno dello spettacolo e soprattutto non agevolano le fotografie, circostanza che non scoraggia i professionisti del selfie che probabilmente sono anche all’origine della scelta di proteggere l’area ed impedire agli incauti di scivolare.

Ritorniamo sui nostri passi, pranziamo sulle rive del lago e nel pomeriggio ci dedichiamo ad una bella passeggiata lungo il Phewa Tal. Percorriamo con calma il lungo lago, punteggiato da colorate barche, alcune appartenenti ai pescatori altre a disposizione dei turisti per una romantica gita sull’acqua. Il lungolago è molto curato ed è un susseguirsi di bar e ristoranti. Un luogo molto carino per trascorrere un pomeriggio all’aperto o una piacevole serata sorseggiando cocktail e assaggiando del buon pesce.

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