Per il nostro viaggio verso il nord della Thailandia abbiamo deciso di affittare un’auto con conducente, in modo da essere liberi di muoverci e di vedere quanto più possibile lungo la strada.
Ayutthaya
Lasciamo Bangkok verso la nostra prima destinazione, Ayutthaya, antica capitale del Regno, oggi cittadina sonnacchiosa. Appena usciti dai confini di Bangkok, l’atmosfera cambia e ci ritroviamo velocemente immersi in una campagna tranquilla. Un’ora dopo la partenza siamo a destinazione.
La zona turistica è denominata Parco Storico di Ayutthaya ed è praticamente un’isola circondata da tre fiumi, di cui uno è il Chao Praya che la unisce direttamente alla capitale. Inutile dire che il sito, Patrimonio dell’Unesco, è splendido, ricco di palazzi, templi e stupa. I monumenti più famosi possono essere visitati a piedi. Se però vi interessa approfondire la visita dell’intero comprensorio vi suggeriamo almeno una bicicletta.
Ayutthaya dista solo una settantina di chilometri da Bangkok ed è facilmente raggiungibile, sia via terra con taxi e bus che via fiume. Nonostante questo è tranquilla e non ci sono molti turisti. A circa 15 chilometri da Ayutthaya si trova il palazzo reale di Bang Pa, ancora oggi residenza estiva del Re, seppur non molto utilizzata. Il palazzo fu restaurato e portato al suo attuale splendore nella seconda metà dell’ottocento da Re Mongkut e da suo figlio Chulalongkorn. Esattamente. Sono proprio i due Sovrani particolarmente illuminati, la cui vita è ripercorsa dal film “Il Re ed io” con Yul Brinner e dal più recente “Anna and the King”, con la splendida Jodie Foster insegnante di Corte.
Il Palazzo è formato da vari edifici dagli stili più disparati fino ai limiti della “improbabilità”, situati lungo il fiume e circondati dal curatissimo giardino popolato da siepi a forma di animali. Ora dire che sia una meta imperdibile sarebbe decisamente troppo; però se si è in zona una capatina è consigliabile.
Attenzione, per l’ingresso al sito è richiesto di essere coperti: niente spalle nude e tantomeno pantaloncini corti. Se ci si dimentica nessun problema, all’entrata vengono forniti parei colorati con il risultato di coprire gambe e spalle, ma di ridurre drasticamente il coefficiente di dignitosità. La regola vale anche per i maschietti!
Lasciata la regione di Ayutthaya, proseguiamo verso nord. Il tragitto è lungo. Attraversiamo aree verdi e risaie, punteggiate da piccoli centri che poco hanno a che vedere con l’antico Siam ed anche con la moderna Bangkok.
Sukhotai
Dopo un lungo viaggio, eccoci a Sukhotai. Il nome pare significhi Alba della Felicità. Certamente un nome molto evocativo per un altro luogo magnifico. A circa 12 km dalla città nuova, c’è il Parco Storico di Sukhotai, ossia l’area dove sorgeva l’antica capitale del Regno. Gli edifici storici sono racchiusi in un bellissimo parco che si può visitare sia a piedi che in bicicletta. I turisti non sono moltissimi (le masse si orientano sul mare oppure sulle alture del nord) sono i “veri fai da te” che si muovono lentamente su strada.
La città è praticamente al centro della Thailandia e da Bangkok sono almeno sette ore di auto. La gita in giornata dalla capitale non ha senso, mentre la sosta nel tragitto verso nord è assolutamente consigliata. L’area storica è bellissima. La particolarità è costituita dai moltissimi Buddha. In piedi, seduti, sdraiati, piccoli, grandi.
Angolo avventura, verso Lampang
Lasciata Sukhotai ci dirigiamo ancora verso nord. Abbiamo previsto una tappa a Lampang, che pare essere una cittadina caratteristica con alcuni monumenti e attrazioni, insomma un buon posto per una sosta prima di raggiungere Chang Mai. La nostra scelta di affittare l’auto con autista era motivata da comodità, sicurezza ed efficienza negli spostamenti. Ma l’imprevisto è in agguato… l’auto si rompe in “the middle of nowhere”, il “povero” autista se ne sta lì, davanti al cofano aperto per un pò senza capire il problema. Ci vuole quasi un’ora per convincerlo a fare qualcosa. Alla fine si incammina a piedi e noi restiamo lì vicino all’auto con 74° gradi e 125% di umidità, senza aver mangiato, senza acqua, su una strada dove … non passa nessuno. Dopo un un bel pò eccolo di ritorno. A gesti ci spiega qualche cosa che non capiamo bene se non che il mezzo è morto e che dobbiamo muoverci in altro modo. Dal nulla spunta un pick-up con due tizi che caricano noi ed i nostri bagagli per portarci verso Lampang. I due ci guardano e ridono mentre sobbalziamo verso la nostra meta. A tratti abbiamo come l’impressione di “essere stati venduti”. All’arrivo, ringraziamo i nostri “salvatori” (ovviamente si aspettano insistentemente anche del denaro, ecco il motivo per cui ridevano, che noi puntalmente non lasciamo) e cerchiamo un albergo. Dopo tutto il trambusto è tardi e naturalmente non riusciamo a vedere nulla di questa cittadina se non i locali ed i mercatini lungo la riva del fiume che attraversa la città.
In serata, veniamo contattati dall’autista che ci dice che il mezzo è definitivamente fuori uso. Deve cambiare un pezzo che però arriverà solo dopo alcuni giorni. Di certo noi non possiamo fermarci a Lampang e quindi decidiamo di proseguire in pullman. Ottima scelta, che ci sentiamo di consigliare senza alcun problema. Per pochi bath un pullman di linea ci porta a Chang Mai. Il mezzo è di quelli locali, con varia umanità. Diciamo che il nostro passato da “zaino in spalla” in questa occasione ci aiuta.
Iniziamo il viaggio per Chang Mai …. ma questa è un’altra storia!
#cercounhashtagperviaggiare
Super avventuroso fino qui! E come per i film, sul più bello c’è la pubblicità!!!
😀
Complimenti per la narrazione, e per le fotografie (soprattutto quelle di sukhotai)!
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Grazie mille …
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… Finalmente … A quando Chang Mai?
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Presto presto…
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