Tre Giorni nel Cuore Rosso dell’Australia. 2) Kata Tjuta e Uluru

La strada verso Uluru procede dritta e veloce in mezzo alla terra rossa del deserto australiano. Tutto è piatto fino a che, come un miraggio, appare il monolite più famoso al mondo in tutta la sua magnificenza. Mi sembra sin più grande di come me l’ero immaginato. Sprigiona un grande fascino, difficile da spiegare ma tangibile … quasi fosse una persona “viva”.

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Australia, Uluru

Prima di tutto, occorre pensare alle cose pratiche, hotel e acquisto dei pass di ingresso. Tutti i visitatori sostano a Yulara, un villaggio a 10 chilometri dall’ingresso del parco. Qui si trovano tutte le sistemazioni alberghiere, il benzinaio, il supermercato. 5 alberghi dalle 2 alle 5 stelle. I posti letto sono numerosi ma l’affluenza dei turisti è comunque elevata. Per questo motivo è meglio prenotare con ampio anticipo.

Il biglietto di ingresso è un pass con tre giorni di validità al costo di 25$ australiani e consente il transito nel parco e l’accesso sia all’area di Uluru che di Kata Tjuta.

KATA TIUTA VIAGGINTEMPO09
Australia, Kata Tiuta

Volendo, sono previste tantissime attività, dall’elicottero alla mongolfiera, dall’elegante cena al tramonto alla visita dell’installazione Sound of Light sino alle passeggiate guidate. Io non ho fatto nulla di tutto ciò: mi è bastato contemplare la grandiosità della natura! Il mio soggiorno è durato due giorni e una notte, periodo sufficiente per poter visitare la zona.

Arrivando intorno all’ora di pranzo, ho avuto tutto il tempo per entrare nel parco e dirigermi verso Kata Tjuta nome aborigeno (che significa “tante teste”) dei Monti Olga. Sono 36 colli che si stagliano nel deserto rosso, formazioni molto particolari tondeggianti e sinuose. Alcuni sentieri consentono di penetrare tra le rocce affascinanti e fotogeniche. Non hanno nulla da invidiare al più noto Uluru. Da non perdere!

Dopo la passeggiata a Kata Tjuta, sono tornata a Uluru poco prima dell’ora del tramonto: momento ideale per godere dei colori del deserto. Il monolite è visibile da più punti, ma c’è un’area specifica prevista per poter godere appieno dello spettacolo. E’ un’ampia area di parcheggio, dove tutti sostano in attesa del calare del sole. Nonostante la folla c’è un silenzio quasi religioso e tutti contemplano il mutare dei colori che si avvicendano. La roccia diviene sempre più rossa fino a che il buio non l’avvolge. Uno spettacolo davvero!

ULURU VIAGGINTEMPO02
Australia, Uluru
ULURU VIAGGINTEMPO03
Australia, Uluru

La sera a Yulara è particolare. E’ un luogo strano di turisti e viaggiatori. L’atmosfera negli alberghi è carina, con barbecue e musica. Comunque, non serve fare tardi. Occorre alzarsi presto per vedere l’alba.

Anche per godere del “sunrise” è prevista un’area dove sostare dalla quale si gode di una visuale sul monolite più lontana rispetto a quella del tramonto. Lo spettacolo è opposto rispetto a quello serale: si parte dalle ombre che piano piano si scaldano per lasciare il posto alla luce del giorno. Sono entrambi due momenti emozionanti tuttavia, dovendo scegliere è il tramonto il momento realmente imperdibile per osservare i colori Uluru.

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Sorto il sole, si può finalmente visitare la montagna. Il sentiero che la circonda può essere persorso anche a tratti ben segnalati e non impegnativi. Se non si ha voglia o tempo, non serve fare il giro completo, poiché i luoghi meritevoli di visita sono comunque ben individuati.

Poi c’è la famosa salita dove un cartello avvisa essere sconsigliata dagli aborigeni. Naturalmente io non sono salita e, per il vero, nessuno lo ha fatto quel giorno anche a causa del forte vento. La montagna non è solo sacra ma anche pericolosa. In ogni caso, ciascuno può regolarsi come crede, ma solo fino al 2019! Infatti gli aborigeni hanno vinto la loro causa contro lo Stato e da quella data nessuno potrà più toccare il suolo di Uluru. La mia escursione finisce all’ora di pranzo, in tempo per uno spuntino e per correre all’aeroporto dove rilascerò l’auto … mi aspetta Cairns.

TOP e FLOP

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Cosa mi è piaciuto. Mi è piaciuta la natura, così potente e primordiale con i suoi colori, i suoi silenzi evocativi, il vento che ti sospinge quasi a farti perdere l’equilibrio e la sacralità che si percepisce in un luogo che sembra una cattedrale naturale.

Cosa non mi è piaciuto. Non mi è piaciuto che in un luogo importante ed evocativo per il popolo aborigeno, dove ogni angolo ricorda una leggenda tradizionale e dove giustamente non si può fotografare dappertutto, gli aborigeni non si vedono! Le uniche presenze sono fantasmi che si aggirano scalzi e vestiti di stracci, dimostrando tutta la povertà in cui vivono. Mi è sembrata una contradizione troppo forte: da un lato si chiede di non fotografare un albero perché è sacro nel rispetto degli aborigeni e poi le persone vivono in questo modo …

Non mi sono piaciuti i prezzi, altissimi ovunque. Io ho scelto di dormire all’Outback Lodge, che è classificato come due stelle ed è la soluzione più economica di Yulara. Una stanza tristissima, con letti a castello, sedie scrostate. Si dirà: “Ma cosa puoi pretendere da un due stelle?” Beh qualche cosa di più di quello che ho trovato spendendo 200€! E’ costoso anche il cibo, la benzina e tutte le attrazioni. Zona da visitare ma calibrate con attenzione i giorni di visita.

#cercounhashtagperviaggiare

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