Il viaggio prosegue verso la Cordillera.
La prima tappa è Zipaquirá, famosa per la sua Cattedrale realizzata all’interno di una miniera di sale, ormai non più attiva.
La cittadina si raggiunge in un’oretta da Bogotà ed è bene partire presto in modo da arrivare alla Cattedrale prima della massa di turisti. In questo modo si riesce effettivamente a godere della solennità del luogo senza dover ingaggiare battaglie con gli inevitabili bastoni da selfie.
Si entra nelle miniera attraverso un lungo tunnel in leggera discesa illuminato in luce rossa ed interrotto solamente da una sezione che riproduce le bandiere di tutti i paesi del mondo. Proseguendo si raggiunge la prima parte del cammino caratterizzata dalla rappresentazione della Via Crucis, quattordici stazioni che lentamente accompagnano per quasi un chilometro la discesa in profondità.
Le stazioni sono rappresentate in modo stilizzato. Probabilmente senza l’audio guida fornita a tutti e compresa nel prezzo del biglietto ( 55.000 COP a persona ) non si capirebbe molto del simbolismo. In realtà, ricevuta l’adeguata spiegazione si riesce a cogliere il significato di quei crocefissi di sale, che con l’ausilio di installazioni luminose e musica, sono molto evocativi.
La discesa culmina nella navata vera e propria con le sue enormi colonne. E’ impressionante pensare che qui tutto è di sale che ciò che si vede è stato interamente costruito dai minatori. Non manca naturalmente alla fine del percorso una fornitissima sezione commerciale dove, oltre a souvenir, è possibile godersi un massaggio o anche un buon caffè colombiano in profondità.
Confesso che avevo inserito questa visita perché sulla strada per Villa de Leyva, ma ero convinta si trattasse di qualche cosa di kitsch, invece ho dovuto ricredermi, mi è piaciuta molto e l’ho trovata molto suggestiva. Da fare!
#cercounhashtagperviaggiare
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