Il nostro viaggio prosegue per Villa de Leyva ( che qui pronunciano Vigia de Leiba).
Il villaggio è un vero e proprio gioiellino incastonato nella Cordillera Centrale. Da tempo è stato dichiarato Patrimonio dell’Unesco quale esempio di villaggio coloniale perfettamente mantenuto. Le vie del paese sono tutte acciottolate, le case sono basse e bianche e sembra davvero che il tempo di sia fermato.
Il luogo simbolo di Villa de Leyva è la sua piazza quadrata e immensa, la più grande della Colombia e una delle più estese dell’intero Sudamerica. La piazza è molto suggestiva così come lo è la piccola chiesa, che rappresenta il suo centro ideale.
Sui lati ci sono bar e ristoranti, un po’ dozzinali quanto al cibo ma che sono un buon punto di sosta per godersi il tramonto sorseggiando una birra fredda. La cittadina é molto piccola e si visita a facilmente anche in mezza giornata.
La via principale è denominata calle Caliente, perché un tempo era il luogo dei commerci e anche della vendita di alcolici consumati nei fine settimana, quando la via si riempiva di ubriachi al punto da meritarsi questo appellativo. Oggi sono rimasti i negozietti e il nome della via, ma nessun ubriaco. Non resta quindi che perdersi nei suoi vicoli e fingere di essere tornati indietro nel tempo.
Nelle vie si incontrano alcuni luoghi di interesse artistico che vale la pena di visitare, tra questi a me è piaciuta la casa Museo di Antonio Narino, uno dei promotori dell’indipendenza della Colombia, famoso per aver tradotto dal francese la dichiarazione dei diritti dell’uomo e che qui è morto. La sua casa è un bel esempio di edificio residenziale dell’epoca con richiami allo stile andaluso. C’è anche un patio ed un piccolo giardino con rigogliose piante da frutto.
Come dicevo Villa de Leyva può essere vista anche in mezza giornata e infatti da Bogotá partono gite giornaliere. A mio parere, non ne vale molto la pena in giornata. Il viaggio è lungo (4 ore per andare e altrettante per tornare). Se si ha un po’ di tempo, è meglio trascorre in paese almeno una notte o, come abbiamo fatto noi, due… poiché permette di visitare anche gli spettacolari dintorni. C’è solo l’imbarazzo della scelta dalla natura, ai reperti archeologici ecc.
Noi abbiamo preso un taxi che per l’equivalente di una ventina di euro ci ha scarrozzati in giro per più di mezza giornata. Tra le molteplici possibilità offerte d questa zona noi abbiamo scelto di visitare tre siti.
Il primo è Museo e Convento del Santo Ecce Homo, a circa 16 chilometri dal paese. Si tratta di un piccolo convento ben tenuto, con un bel chiostro pieno di fiori.
Cambiando genere, abbiamo poi visitato il Museo El Fosil che contiene fossili risalenti a milioni di anni fa quando qui c’era il mare. Piccolo ma interessante.

Infine, abbiamo visitato la Casa di Terracotta: La più grande costruzione al mondo realizzata in questo materiale. Un luogo più curioso che bello, ma che comunque offre qualche scorcio fotografico interessante. In ogni caso, direi che tre le cose viste, questa è quella più costosa, ma anche quella che meno vale il prezzo dell’ingresso.
Oltre a questi siti può anche essere visitato l’antico osservatorio degli indiani Muisca, oppure una cantina degustando vino locale. Se si predilige la natura, la vicina laguna Guatavita o il parco naturale Santuario di Iguaque sono li ad attendere.
Insomma, Villa de Leyva è un luogo antico, che va vissuto con lentezza, la stessa che i ciottoli delle sue strade impongono a viandanti e mezzi.
Alcune info:

- Noi abbiamo soggiornato alla Posada di San Antonio un grazioso boutique hotel con stanze calde e ben arredate che si trova a una quadra dalla piazza centrale perciò comodissimo.
- Per mangiare, ci sono molte opzioni, anche se alcuni ristoranti aprono solo il fine settimana, quando arriva la massa dei turisti bogotani. Noi ci siamo trovati molto bene al Mercado Municipal, con ampia scelta di piatti e con annessa la pasticceria Rosa Carnosa che serve i dessert.
- Ristorante Savia con una bella scelta di piatti vegetariani.
- Convento del Santo Ecce Homo: ingresso 5.000 COP
- Museo El Fosil: ingresso 8.000 COP
- Casa di Terracotta: ingresso 10.000 COP
- Casa museo di Antonio Narino: chiuso il mercoledì, entrata libera.
#cercounhashtagperviaggiare
Gracias por visitarnos, es un honor tener maravillosos visitantes en nuestra nada Tierra.
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È stato un onore per me, una terra bellissima con bellissime persone, gentili e cordiali come pochi al mondo. Grazie
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Gracie
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