Se mi avessero chiesto tre mesi fa il viaggio più particolare mai fatto, avrei avuto dei dubbi a rispondere, adesso ne ho molti meno. Il viaggio più straordinario è stato quello appena fatto … nella mia città.
E’ stato un viaggio surreale. Nulla mi aveva preparato a ciò che ho visto durante il lockdown qui a Bergamo, città colpita e ferita da questo terribile virus.


Oltre due mesi di una vita diversa, di una vita che mai avrei pensato di vivere in un mondo così lontano da quello che da sempre conosciamo, fatto di assenze.
Strade vuote, prive di persone, di auto e di movimento, edifici, palazzi, monumenti senza vita e senza colore.
Un periodo di silenzio, a volte talmente potente da riuscire persino a percepirlo, a dargli una forma, come talvolta capita nei deserti, dove l’assenza dei rumori fa percepire suoni che il nostro orecchio non è solito captare.
Un silenzio rotto dalla vita, dalle voci delle persone sui terrazzi, dei bambini nei cortili, dal canto degli uccelli e persino dal volo degli insetti.
Un silenzio dilaniato dal dolore, dalle tante troppe sirene di ambulanze che in alcuni giorni di marzo non finivano mai di rimbombare sinistramente nell’aria, in un susseguirsi quasi senza sosta.

Un silenzio spezzato dal suono del telefono o dal segnale di un messaggio in arrivo a comunicare di qualcuno che stava combattendo ferocemente in un letto di ospedale e di qualcun’altro che invece aveva perso la sua battaglia.
E’ stato un periodo strano, fatto di giorni e di ore tutte uguali, di paure e di speranze, di solitudine, ma anche di famiglia, di contatti via etere, un periodo in cui noi bergamaschi ci siamo sentiti messi alla prova, ma ci siamo sentiti uniti e soprattutto innamorati della nostra città così bella e così sofferente, sempre però certi di rialzarci.


Da qualche giorno, come nel resto dell’Italia, il blocco si è allentato e le nostre strade hanno ripreso vita. Tutti noi non possiamo che sperare di avviarci verso la fine di questo tunnel doloroso.
Da domani, sarà possibile nuovamente circolare tra le regioni e potremo finalmente muoverci in nuovo inizio. E tra un pò, speriamo non troppo in là, sarà possibile tornare a viaggiare per il mondo, magari un pò più consapevoli che la libertà di movimento è qualcosa di bello e non di scontato e che bisogna averne cura.
Soprattutto oggi che è la festa della Repubblica e della nostra libertà ritrovata.

#cercounhashtagperviaggiare
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