Sveglia prestissimo per raggiungere il parco di Yala all’alba. Ci attende un fuoristrada che abbiamo prenotato il giorno precedente, con tanto di autista e battitore.
Che dire di questa esperienza : mah!
L’avvistamento più ambito è certamente quello del ghepardo. Non ci aspettiamo di essere tra i pochi fortunati e, infatti, non lo avvistiamo. Per il resto ci si aspettava davvero di più. Un elefante, una antilope, qualche scimmia, pavoni e l’incontro più eccitante quello con i coccodrilli, in un momento di loro intimità. Gli animali sono sempre belli e qualcuno lo vediamo anche da vicino, ma ne avvistiamo davvero pochi.
Alla fine si tratta di una gita carina, ma nulla di particolarmente emozionante.
La zona è stretta tra l’altopiano da una parte e il mare dall’altra, proprio quel mare che nel 2004 si è trasformato in tsunami ed ha sepolto queste zone. Lo ricorda un monumento ai caduti che è stato eretto nelle vicinanze dell’unico resort di Yala distrutto dallo tsunami e mai più ricostruito.
Alla fine ogni cosa è interessante e non mi pento di averla vista, però non posso dire che si tratti di un luogo irrinunciabile, soprattutto per chi viaggia con un budget limitato. L’escursione è abbastanza costosa per quello che in concreto offre.
#cercounhashtagperviaggiare
Ciao Paola!
una domanda… come avete prenotato la jeep a Yala?
Hai un contatto da consigliarmi?
Grazie
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No purtroppo, noi abbiamo noleggiato un auto con autista presso un’agenzia che si chiama Walker’s Tours a Colombo. Appena arrivati a Tissa l’autista ci ha chiesto se poteva pensarci lui … Si sarà preso la provvigione…ci siamo fidati ed è andata bene. Comunque se ne trovano molti anche solo chiedendo in albergo. In ogni caso il parco non necessita di chissà che guide esperte. All’interno ci sono molte auto e finiscono tutti per seguirsi a vicenda.
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